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Consapevolezza di Sè: Parte Prima
08
Feb
2010
'O would some power the gift to give us to see ourselves as others see us'.
'O se qualche Potere ci concedesse il dono di vederci come ci vedono gli altri! ...
Robert Burns

La consapevolezza di sè: qualità  'apri pista' per lo sviluppo di tutti, indispensabile per i leader

'Sapersi vedere': due parole e una grande sfida, quella invocata dal poeta scozzese Burns. Da coach vedo che chi cresce di più è la persona che parte con una discreta consapevolezza di sè o quanto meno con una grande curiosità  di conoscersi meglio. Per manager e leader, questa qualità  di autoconsapevolezza diventa una premessa indispensabile per sviluppare uno stile personale di leadership che sia autentico ed efficace.

Dedicherò i prossimi blog all'esplorazione di questo grande tema, cercando di offrire diversi stimoli e strumenti concreti a supporto di questo percorso di conoscenza di se stessi.

La consapevolezza di sè ha vari livelli. Ad un primo livello, che è quello a cui accenna Burns, si tratta di 'vederci come gli altri ci vedono'. A questo livello, per avere input utile si può chiedere feedback ad amici, colleghi, capi o utilizzare strumenti oggi abbastanza diffusi come il 360°.

Ma voglio andare oltre. Ad un secondo livello si tratta di 'consapevolezza di sè'. A questo livello diventa interessante conoscere meglio i nostri valori, le nostre motivazioni, le nostre attitudini. Conoscere questi nostri tratti e qualità  ci consentirà , a sua volta, di fare qualcosa di importantissimo: valorizzare le nostre attitudini e aree di forza naturali e contenere i nostri limiti. Potrei scrivere pagine intere solo su questo tema. Pochissime persone conoscono veramente i loro valori, le loro reali motivazioni per non parlare delle loro attitudini o 'aree di forza naturali'. Rischiano quindi di intraprendere una carriera 'sbagliata', di inseguire valori e sogni che non sono i loro, di non vivere quell'appagamento e soddisfazione che nasce agendo in linea con i propri valori e attitudini.

Fate una prova. Chiedete ad un manager affermato quali siano le sue attitudini, cosa lo rende 'unico' o 'speciale'. Al massimo vi racconterà  le competenze che ha o le attività  che sa svolgere ('ho 20 anni di esperienza come Controller in multinazionali' , 'ho gestito diversi start up'). Ma se chiedete 'a parità di altri con le stesse esperienza' qualcosa in più sulla sua 'impronta personale' mancheranno le parole anche alle persone più colte.

Non abbiamo un vocabolario per descrivere le nostre attitudini, quei 'doni naturali' che fanno sì che siamo 'portati  per' alcune attività . Queste attitudini sono aree di forza in embrione. Se riconosciute, allenate e valorizzate, possono portare all'eccellenza. In effetti laddove siamo sostenuti da una inclinazione naturale può nascere un cerchio virtuoso: proviamo piacere nell'esercitare queste attitudini, e quindi cerchiamo occasioni per ripetere l'esperienza: così affiniamo competenze e esperienza finché le attitudini non maturino in aree di forza vere e proprie (vice versa le attitudini non riconosciute possono assopirsi, affievolirsi).

Queste attitudini non sono 'attività' e non si limitano ad un solo campo o professione. (Se per esempio ho un'attitudine per un'analisi accurata la posso esprimere come chimico, statista, matematico, o controller; se ho un'attitudine per trovare soluzioni organizzative a problemi complessi la posso esprimere come capo redattore, controllore di volo o capo operations).

E il percorso non finisce qui. Autoconsapevolezza significa ad un livello ulteriore ancora anche 'mindfulness' . A questo terzo livello parliamo di una 'meta capacità': quella di rimanere in uno stato particolare di consapevolezza, in equilibrio, centrati, aperti alle possibilità  insite nel momento, senza le distrazioni che vengono da un dialogo interiore incessante.

Ma andiamo con ordine.  Propongo, a chi ha voglia di sviluppare maggiore consapevolezza di sè, un percorso in diverse tappe.

Nel post 'character strengths' partiamo dal secondo livello: quello della conoscenza dei propri valori, motivazioni ed attitudini. E cominciamo con un contributo della scuola della psicologia positiva che ci offre uno strumento molto concreto per capire la nostra personale combinazione di valori.

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